La riflessologia facciale italiana - DIEN CHAN ZONE

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Dien Chan Zone

A.I.R.F.I. 
International Academy of Italian Facial Reflexology
Accademia Internazionale di Riflessologia Facciale Italiana

LA RIFLESSOLOGIA FACCIALE ITALIANA
Dopo la descrizione appena fatta il passo verso la versione italiana è stato un atto naturale,  nel corso dei 20 anni abbiamo dovuto e voluto decodificarla in favore di una sensibilità di ricevere una cura totalmente diversa dall’ origine, questo ha fatto nascere una tecnica assolutamente nuova anche se con le stesse radici.
Attraverso tutti i maestri conosciuti e vissuti abbiamo attraversato la stessa tecnica, filosofia e medicina popolare con differenti modalità di applicazione e comprensione. Ci dispiace per tutti coloro che non hanno avuto il tempo, il modo, la volontà di dedicare la vita alla tecnica stessa estraendone il prezioso diamante che oggi può essere insegnato ed eseguito come terapia naturale e complementare.
La riflessologia facciale italiana mantiene la sua radice nel magnifico lavoro vietnamita e su di questo ha costruito le seguenti ottimizzazioni che vengono applicate nei trattamenti e nell’ insegnamento:
  • Durata del trattamento: 1' - 5' - 10' - 30' - 60' a secondo che sia un intervento sul sintomo in fase acuta (pronto soccorso) o su una problematica cronicizzata
  • Luogo di esecuzione del trattamento: ovunque, sedia, lettino da massaggio
  • Esecuzione del trattamento di 30/60 minuti su lettino: sempre partendo dal protocollo iniziale (rilassamento del sistema nervoso, tonificazione del sistema nervoso e punti base obbligatori) che per amore di verità è stato introdotto almeno nei punti e non nell'esecuzione studiata successivamente dal maestro Nhuan Le Quang
  • Stimolazione degli organi interni attraverso le zone corrispondenti sul volto
  • Ricerca nella stimolazione delle zone di microzone o punti cosi detti interessanti: più dolenti, più arrossati, in presenza di affossamenti o rigonfiamenti
  • Trovati i punti specifici dell'organo in questione, vanno lavorati stimolandoli con maggior delicatezza e presenza
  • Ogni sintomo ha uno spazio nella zona inerente all'organo in questione attraverso il quale può essere risolto
  • Contatto iniziale e finale durante il trattamento e mano madre mantenuta sempre in contatto con il ricevente
  • Non esploriamo il singolo organo, ma la zona dell'apparato di cui fa parte e alla fine torniamo sulla zona singola dell'organo stesso
  • Siamo dei ricercatori durante tutto il trattamento, cerchiamo i punti personali del nostro ricevente, scopriamo i suoi punti di sblocco
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